Nella parte più elevata del colle si erge la Chiesa Parrocchiale di S. Michele Arcangelo (XI sec.), restaurata dopo il 1799 e rimasta chiusa fino al 1808, anno in cui il Vescovo Saverio Marini ed i priori di Greccio avviarono le prime iniziative di recupero affidando l'incarico dei lavori dapprima al Bernasconi di Rieti e, successivamente, all'Ing. Fedeli nel 1825.
Gli ultimi importanti interventi edilizi in S. Michele Arcangelo risalgono al periodo 1939 - 1944: oltre al rifacimento del tetto e ad altri lavori negli spazi interni, furono eseguiti interventi strutturali che riguardarono il consolidamento delle fondazioni e delle pareti che erano state seriamente lesionate dal terremoto del 1915.
L'interno della chiesa, arricchito da opere cinquecentesche, decorata con dipinti parietali e belle tele di mano dell'artista sabino Vincenzo Manenti (Canemorto, oggi Orvinio, 1600-1674), si presenta oggi come un'ampia aula rettangolare di circa m. 10 X 16 escluso il presbiterio, coperta a volta di botte con due cappelle laterali dedicate a S. Antonio da Padova e alla Madonna Immacolata.
Quest'ultima, che è la cappella di sinistra, è impreziosita da decorazioni in stucco attribuite a Gregorio Grimani, che le realizzò nel 1636 in concomitanza con i lavori di edificazione della cappella stessa.
Entrando, sulla destra, di notevole interesse è il Fonte Battesimale.
L'altare maggiore è dedicato a San Michele Arcangelo, Patrono di Greccio, raffigurato in una grande tela anonima ottocentesca mentre, sulle pareti ed il soffitto, sono presenti affreschi di autore ignoto raffiguranti l'Ultima Cena e la Pentecoste. Di notevole pregio un Calice in argento dorato del sec. XIX e degno di nota un Ostensorio della fine del seicento.
Di particolare interesse sono le due acquasantiere dell'ingresso, realizzate con marmo rosa di Cottanello del XVIII secolo.
In cantoria, sopra l’ingresso, si conserva un Organo a canne fabbricato nel 1831 - Autore Conte Alderano Spada di Terni.
A circa cinquanta metri dalla chiesa, a destra, si trova la torre campanaria, edificata nel seicento sui resti di una delle torri sopravvissute, tra le sei che presidiavano l'antica cinta muraria medievale, della quale rimane, ben conservata, anche una porta di accesso con arco a sesto pieno.