Greccio è sicuramente uno dei luoghi più belli e pittoreschi della Valle Reatina. L’antico borgo medievale situato a 18 chilometri dal capoluogo, arroccato a 705 metri di altitudine sulle pendici del Monte Lacerone, ancora oggi, sia per la sua posizione, che gode di un ottimo panorama, che per la presenza di numerose testimonianze storiche e religiose, tramanda un incantevole fascino che richiama atmosfere d’altri tempi.
Fondato probabilmente da una colonia Greca, in tempi antichissimi, si hanno notizie delle battaglie sostenute con le comunità vicine fin dal secolo XI, data della nascita del Castrum. Nel 1242 fu distrutto ad opera delle truppe di Federico II di Svevia; fu la più drammatica devastazione che il paese subì, insieme al saccheggio delle truppe napoleoniche che si consumò nel 1799. L’antico borgo conserva intatta la sua struttura, tipica di un “castrum” fortificato, nella quale spiccano i resti del castello, risalente al secolo XI. Nella parte più elevata del colle si erge la Chiesa Parrocchiale di S. Michele Arcangelo, restaurata dopo il 1799 ed ornata da opere cinquecentesche. A circa cinquanta metri dalla chiesa, si trova la Torre Campanaria, edificata nel seicento sui resti di una delle due torri sopravvissute, tra le sei che presidiavano l’antica cinta muraria medievale. Ricca di decorazioni e stucchi preziosi anche la Chiesa di stile barocco di S. Maria del Giglio, che domina la piazza principale, ai piedi del borgo. Il piccolo paese ha avuto un graduale sviluppo nel corso dei secoli e questo è chiaramente visibile dalle diverse strutture architettoniche. Nel misurare la capacità di sorprendere, emozionare e catturare il cuore del visitatore Greccio ha pochi paesi rivali. La storia vuole che Francesco d’Assisi, che dimorava sul Monte Lacerone dal 1209, sceso a predicare agli abitanti di Greccio, affidasse ad un bimbo un tizzone ardente perché lo lanciasse nel luogo dove avrebbe edificato la sua dimora. E il tizzone raggiunse la parete rocciosa dove oggi sorge il Santuario Francescano circondato da un bosco di lecci. Conosciuto in tutto il mondo come la Betlemme Francescana, culla del Presepio, in virtù della scelta di San Francesco d’Assisi di far rivivere qui, nel Natale del 1223, la scena della Natività del Signore, il Santuario è un poderoso complesso architettonico che sembra sorgere dalla nuda roccia e numerosi sono i tesori artistici custoditi fra le sue antiche mura. La meravigliosa idea concretizzatasi con la realizzazione del Presepio da parte del “Poverello d’Assisi”, non ha soltanto consentito alla Pro-Loco di Greccio di rappresentare nuovamente l’evento, sin dall’anno 1972, ma ha fatto sì che a distanza di otto secoli, l’Amministrazione Comunale di Greccio abbia voluto realizzare il Museo Mondiale del Presepio nei luoghi tanto cari a Francesco. La struttura è il frutto di un sapiente recupero dell’antica chiesa di S. Maria, risalente al XIII secolo e di un altro edificio storico oramai diroccati nei pressi del centro storico di Greccio, per dar vita al più importante Museo della Natività ed ai presepi di tutto il mondo.